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Qual è il vostro prodotto di punta?
«Il nostro modello X-Cape 650. Abbiamo studiato molto bene il progetto, presentato a Eicma 2021. Fino a quel momento, avevamo prodotto moto da 1200 cc (come lo Scrambler, provato da noi, ndr), che possiamo considerare la costante dei modelli di Moto Morini degli ultimi anni. Adesso, abbiamo scelto di puntare su una cilindrata media come il 650, con un bacino di utenza molto più ampio. Il mercato europeo chiede questo. A questo punto, abbiamo fatto uno studio sul veicolo, perché è un settore affollato. Volevamo arrivare a offrire una ricetta particolare, che non avesse rivali. Ci siamo riusciti. Per fare un esempio, la X-Cape monta un cerchio anteriore da 19 pollici (le moto più votate al fuoristrada montano il 21, ndr) e in quel segmento è una caratteristica comune soltanto alla Suzuki V-Strom, che però ha un costo più alto».
E poi, c’è la formula «adventure»…
«Esatto, il look da fuoristrada significa molto. Le moto di questo tipo fanno sognare viaggi più avventurosi di quelli che in realtà vengono fatti».Parliamo di numeri: quante moto vendevate un anno fa e quante ne vendete ora?
«Prima dell’X-Cape, erano tra le 300 e le 600 all’anno. Ora, siamo a 2200 vendute ai concessionari, tra cui 1900 già consegnate ai clienti. Mille e 400 soltanto in Italia, dove il pubblico è stato avvantaggiato, perché siamo partiti quattro mesi prima con le consegne. In Italia, erano disponibili già a ottobre, in mercati come Spagna e Portogallo sono arrivate solo a gennaio o febbraio. E comunque, siamo solo a metà dell’anno. Entro dicembre, puntiamo a raggiungere le 4 mila moto vendute».
